“U fistino“: i palermitani definiscono così la grande festa sfarzosa annuale che si svolge per ricordare la processione miracolosa del 9 giugno del 1625 delle reliquie di Santa Rosalia che salvò il capoluogo siciliano dalla peste.
La celebrazione comincia il 10 luglio e ha una durata di 5 giorni dove si rivive la processione dell’urna con le reliquie della santa per le vie del centro storico di Palermo.
Il festino ha subito dei cambiamenti importanti nel corso dei secoli. La commemorazione si divide in due parti: quella religiosa e quella legata agli spettacoli dedicati alla Santuzza. Il momento topico legato al festino avviene la sera del 14 luglio e accompagna il carro trionfale di Santa Rosalia per tutto il Cassaro (arteria stradale più antica di Palermo che collega i monti al porto della città).
“Viva Palermo e Santa Rosalia” è l’urlo di migliaia e migliaia di palermitani e turisti durante la passeggiata col Carro trionfale che ha luogo durante la serata e accomuna tutti in un’identità collettiva.
Il Carro trionfale
In seguito alla rievocazione storica, inizia il corteo col Carro trionfale.
Esso ha la forma di un vascello con la poppa alla cui sommità si trova una statua di Santa Rosalia. A prua invece ci sono dei musicisti che accompagnano il carro durante tutto il cammino.
Il primo carro fu realizzato nel 1686. Negli anni, in base alle epoche, ha subito diverse progettazioni e l’obiettivo è quello di riaffermare la gloria di Palermo, un tempo centro culturale del Mediterraneo.
Al termine del percorso, da Porta Felice a Porta Nuova, il Carro arriva al Foro Italico e lì vengono sparati i fuochi artificiali.
La processione religiosa
Oltre ai vari eventi culturali legati alla figura della Santuzza, il giorno successivo si tiene il giorno del ringraziamento, della preghiera e dell’invocazione. Le reliquie, custodite nell’urna d’argento, sono portate in processione per la città e partono dalla Cattedrale.
A partecipare ci sono tutte le confraternite di Palermo, gli ordini religiosi e il clero. Dopo aver percorso tutto il tragitto, la folla si raccoglie a Piazza Marina e ascolta le parole espresse dal Cardinale.
Terminata questa parte, la vara rientra in Cattedrale a mezzanotte con le urla dei confrati che glorificano la Santuzza.
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